Viaggiare ci porta spesso a scoperte inaspettate. Una di queste è il polpo di Melide, una cittadina in provincia di La Coruña, da cui prende il nome. Situata a circa 90 km da Santiago di Compostela, ben lontana dal mare, Melide è nota per offrire il miglior polpo della Spagna.
Passeggiando tra le suggestive brume, è comune rimanere rapiti dal profumo inebriante del mare, mescolato a quello del legno antico e della terra fertile. Qui, nel cuore della Galizia, viene tramandata da secoli la ricetta di questo straordinario piatto, che affonda le sue radici nella storia.
La storia del polpo di Melide è strettamente legata a quella del Monastero di Oseira, un’abbazia cistercense fondata nel XII secolo. I monaci, noti per la loro austerità, non potevano consumare carne rossa a causa delle loro regole monastiche. Tuttavia, il polpo, essendo un frutto di mare, era concesso.
L’ingegno dei monaci li spinse a sviluppare tecniche per conservare e trasportare il polpo dalle coste galiziane fino all’interno, dove lo cucinavano e lo consumavano. Grazie alla posizione strategica del monastero lungo il Camino de Santiago, Oseira divenne un punto di sosta fondamentale per i pellegrini. I monaci condividevano il loro polpo con i viandanti, che ben presto ne apprezzarono il gusto squisito. Così, la fama del polpo di Melide si diffuse lungo l’intera rotta giacobea.
Dal monastero alle taverne di Melide
Con il passare del tempo, la ricetta del polpo á feira oltrepassò dagli austeri refettori del Monasterio de Oseira fino alle case e alle taverne di Melide. Gli abitanti del borgo, affascinati da questo piatto gustoso e nutriente, lo adottarono come simbolo gastronomico. Il polpo divenne così un elemento centrale della cultura e della tradizione locale, un piatto da condividere con famiglia e amici in occasione di feste e ricorrenze.
La preparazione del polpo “á feira” è un rituale che si tramanda di generazione in generazione. I cuochi, custodi di questa tradizione secolare, selezionano con cura i polpi più freschi e di maggiore qualità. Il polpo poi viene pulito meticolosamente e cotto in grandi pentole di rame, utilizzando legna da ardere come combustibile. La cottura, lenta e controllata con attenzione, è fondamentale per evitare che il polpo diventi troppo duro o troppo morbido.
Il polpo “á feira” viene servito tagliato a pezzi su grandi piatti assolutamente in legno, come vuole la tradizione, accompagnato da patate bollite e con un tocco di paprika. Va consumato con le mani, immergendo i pezzi nel sale grosso e accompagnandolo con un buon vino rosso locale.
Il gusto è intenso e sapido, con un aroma caratteristico che richiama il mare. La consistenza morbida del polpo si contrappone alla croccantezza delle patate, creando un connubio di sapori davvero unico.
La festa del Polpo
Ogni anno, nella seconda metà di agosto ha luogo a Melide, la Festa del Polpo. E’ un’iniziativa con una lunga e ricca storia che risale al Medioevo, perchè si dice che la tradizione di cucinare il polpo alla griglia durante le feste e le fiere locali sia nata proprio in questa zona della Galizia. Nel corso dei secoli, la festa è diventata sempre più popolare, attirando visitatori da tutta la regione e oltre.
Oggi, la Festa del Polpo è un importante evento culturale che celebra la gastronomia e le tradizioni galiziane. La festa è un’occasione per le persone di riunirsi, gustare cibo delizioso e divertirsi insieme.
La sagra offre anche un’ampia varietà di piatti tipici, come le empanadas (paste salate ripiene di carne, pesce o verdure), i calamares en su tinta (calamari stufati nel proprio inchiostro), la tortilla (una spessa frittata di patate, cipolla e uova), il cocido gallego (un ricco stufato di carne, verdure e ceci), il formaggio tetilla (un formaggio fatto con latte di mucca, dal sapore forte ma delicato), cipolla e uovo), cocido gallego (un ricco stufato di carne, verdure e ceci), queso tetilla (un formaggio prodotto con latte vaccino, dal sapore forte ma delicato) e tarta de Santiago (un tipico dolce galiziano alle mandorle).
La maggior parte di questi piatti può essere abbinata a vini albariño o godello (vini bianchi secchi ottenuti rispettivamente da uve albariño e godello), un buon ribeiro (vino rosso ottenuto da uve mencía ) o un bicchiere di orujo.
Il polpo di Melide e i pellegrini
Situata lungo il percorso del Cammino Francese, del Cammino di Santiago, Melide, ancora oggi, è considerata da molti pellegrini una tappa obbligata nel loro percorso di pellegrinaggio.
Di questa tradizione troviamo traccia già nel XV secolo, nel Liber de perambulatione Jacobi (Libro del pellegrinaggio di Giacomo) di Aymeric Picaud (1489). Questa guida menzionava Melide come una tappa importante sul Cammino Francese, descrivendo il suo mercato e la sua abbondanza di cibo, in particolare il polpo.
Ancora più antica è la citazione nella “Cosmografia Universale” di Sebastian Münster (1544), enciclopedia che descrive Melide come città del Cammino di Santiago famosa per il suo “polpo á feira”. E’ il momento di provare questa esperienza autentica della Galizia!