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L’Hummus nella Bibbia: un mistero gastronomico

Tutti conosciamo (e sicuramente amiamo) l’hummus, quella cremosa pasta da spalmare a base di ceci che conquista i palati di tutto il mondo. Quello che non sappiamo è che questa gustosa salsa potrebbe avere una sorprendente connessione con il mondo antico.

Nel Libro di Rut, un venerato scritto che fa parte dei Ketuvim della Bibbia ebraica, c’è un passaggio che ha suscitato interessanti speculazioni sulla presenza dell’hummus in tempi biblici.

Nel passaggio, Booz, un ricco proprietario terriero, offre a Rut, una giovane vedova, una semplice ma nutriente colazione a base di pane e aceto (Rut 2,14). O almeno così sembra. Sebbene la parola “aceto” sembri semplice per la maggior parte dei lettori, alcuni storici e appassionati culinari ne hanno proposto un’interpretazione alternativa: ossia che “aceto” sia una traduzione errata della parola ebraica “ho metz”. Questa infatti ha una somiglianza fonetica con “hummus” e assomiglia molto alla parola ebraica indicante ceci, “himtza”.

Potrebbe essere che Booz in realtà stesse offrendo a Rut dell’hummus?

Questo dubbio ha senso per diverse ragioni. In primo luogo, l’hummus è (almeno oggi) un alimento base nella regione in cui si colloca il Libro di Rut, e sarebbe stata un’offerta di ospitalità culturalmente appropriata. La questione è se l’hummus esistesse già a quei tempi.

Fino ad ora, gli storici sembrano essere d’accordo sul fatto che la prima menzione registrata dell’hummus come ricetta risalga al XIII secolo d.C., come parte di un libro di cucina siriano attribuito a Ibn Al-Adim, un importante ed erudito storico.

Tuttavia, la parola “hometz” ha altri significati più antichi, come “grano macinato” o “grano schiacciato”. Potrebbe esserci quindi un riferimento ai ceci utilizzati nell’hummus?

Come spesso accade con le Scritture, questa teoria non convince tutti. È naturale. Come nel vecchio proverbio: due biblisti, tre opinioni. Gli studiosi talmudici, autorità nella legge e nella tradizione ebraica, possono sostenere che la parola ebraica in Rut 2,14 è “b’chometz”, che, come dirà chiunque abbia partecipato a un Seder di Pasqua, è la parola usata per “grano” o, più modernamente, “alimento lievitato”.

Gli alimenti con lievito sono vietati durante la Pasqua, quindi, per alcuni, sembra improbabile che Booz offrisse a Rut un piatto che contenesse chametz. Ma il chametz non si trova solo durante la Pasqua, ma anche durante la mietitura dell’orzo. Si riferisce quindi il testo all’orzo? In effetti, l’aceto di malto d’orzo si ottiene da cereali e viene fermentato, cioè ha lievito.

Questo enigma linguistico non è ancora stato risolto, lasciando aperta all’interpretazione la questione se l’hummus sia menzionato o meno nella Bibbia ebraica. La possibilità che questo popolare piatto del Medio Oriente abbia radici così antiche aggiunge un alone di mistero alla storia culinaria della regione, e alla storia di Rut e Booz.

Ma sia che l’hummus abbia adornato la tavola di Booz, sia che sia stato un’invenzione culinaria dei secoli successivi, la sua popolarità e versatilità permangono e parlano da sole del suo posto nel panorama culinario. Con la sua ricca miscela di sapori e la sua consistenza unica, l’hummus rappresenta un simbolo intramontabile di ospitalità e piaceri semplici.

Way to Jerusalem

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