Roma, centro del cattolicesimo romano e meta del Giubileo del 2025, conserva numerosi siti legati all’apostolo Pietro.
Statua di San Pietro nella piazza omonima cinemavision - Shutterstock
Cerimonia di riconoscimento delle Case di Vita della Fondazione Internazionale Raoul Wallemberg Silvia Costantini
Le Case di Vita, riconosciute dalla Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg, sono luoghi fisici che hanno fornito rifugio e speranza durante uno dei capitoli più bui della storia: l’Olocausto.
Bello soffitto della chiesa di San Gioacchino in Prati essevu - Shutterstock
Questa bellissima chiesa ha avuto un ruolo eroico durante la Seconda Guerra Mondiale, ospitando 35 persone, tra cui ebrei e dissidenti politici, durante l’occupazione nazista.
Targa nella Curia Generalizia dei Fratri Minori Silvia Costantini
Durante la Seconda Guerra Mondiale, questa sede francescana a Roma divenne un rifugio per oltre 4.000 ebrei in Francia e in Italia.
Targa all'ingresso della casa degli Staderini Silvia Costantini
In questa casa una famiglia italiana ha protetto due bambini ebrei dalla persecuzione nazista nel 1943
Il fiume Tevere a Roma, con l'Isola Tiberina a sinistra e il Ponte Fabrizio (Pons Fabricius) al centro. La cupola sulla destra è la sinagoga principale di Roma Di Nicholas Hartmann - Opera propria, CC BY-SA 4.0
Nel 2016, la Fondazione Wallenberg ha riconosciuto ufficialmente l’Ospedale Fatebenefratelli come santuario delle persone perseguitate durante l’Olocausto.
Ingresso del Pontificio Collegio Portoghese Silvia Costantini
Durante la Seconda guerra mondiale, sotto la guida del rettore monsignor Joaquim Carreira, il collegio ospitò ebrei e altri perseguitati.
Targa della Casa di Vita presso il Collegio San Giuseppe Silvia Costantini
Durante la Seconda guerra mondiale, questa scuola offrì rifugio ai perseguitati, soprattutto ebrei.
Il Seminario Pontificio Francese presso la Chiesa di Santa Chiara Lanush - Shutterstock
Durante la seconda guerra mondiale, il seminario ha ospitato rifugiati ebrei e ha ospitato delegati francesi durante il Concilio Vaticano II.